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    Il ruolo dell'Eritritolo nella nostra quotidianità

    • person Eleonora Porfilio
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    Il ruolo dell'Eritritolo nella nostra quotidianità

    Con la crescente prevalenza dell'obesità ed una possibile associazione con l'aumento del consumo del classico zucchero da tavola (saccarosio), i vari dolcificanti non nutritivi stanno guadagnando popolarità. 

    Eritritolo e Xilitolo sono noti da molto tempo e i loro effetti benefici sulla prevenzione della carie e potenziali benefici per la salute nei pazienti diabetici sono stati dimostrati in diversi studi: promuovono la sazietà e la digestione e modulano i livelli ottimali di glicemia. L'iperglicemia cronica (diabete) è associata a malattie cardiovascolari e patologie all’occhio, ai reni ed al cervello.

     

    Cos’è l’eritritolo?

    L'eritritolo è un poliolo naturale che ha una dolcezza del 60–80% di quella del saccarosio. Più del 90% dell'eritritolo ingerito viene assorbito nell’intestino ed escreto attraverso le urine, caratteristica quindi che lo rende NON accumulabile nell’intestino (come gli altri polioli) e NON lassativo.

     

    I benefici dell’eritritolo

    L'Eritritolo ha diversi benefici, tra cui la riduzione notevole di:

    1. disturbi metabolici come l'obesità indotta dalla dieta;
    2. l'intolleranza al glucosio (o diabete);
    3. dislipidemia (ad esempio livelli elevati di colesterolo nel sangue);
    4. di accumulo di grasso nel fegato (o steatosi epatica).

    Per i non diabetici è consigliabile comunque ridurre al minimo l’aggiunta di dolcificanti quali il comune zucchero da tavola o similari (es: zucchero di canna o dolcificanti chimici) ed è ottimale promuovere l’utilizzo ed il consumo di dolcificanti che non sono in grado di aumentare i livelli di glicemia nel sangue proprio come l’eritritolo.

    L’eritritolo inoltre NON ha calorie, quindi è ottimale nei percorsi di dimagrimento soprattutto di ritorno dalle vacanze estive. Inoltre ha un'elevata tolleranza intestinale, quindi digeribile da tutti ed agisce come antiossidante (o spazzino delle tossine accumulate nel nostro corpo).

    Non avendo un cattivo retrogusto come l’aspartame o lo stevia, è adatto nelle preparazioni culinarie sia dolci che salate per la marinatura (per evitare quindi anche l’aggiunta di eccessive quantità di sale).

    Nella ricerca incentrata sulle alternative allo zucchero, l'eritritolo è una questione chiave a causa della sua produzione impegnativa, rispetto ad altri polioli. Non può essere sintetizzato chimicamente in un modo commercialmente vantaggioso.

    Inoltre è emerso che gli zuccheri sono in grado di alterare ed addirittura inibire la capacità delle nostre cellule difensori (ovvero i globuli bianchi) di resistere ad un’infezione e di inglobare un patogeno (virus o batterio). Questa ridotta funzionalità va ad influenzare negativamente l’azione difensiva dei neutrofili (globuli bianchi coinvolti) nei confronti di un’infezione (argomento molto comune e frequente negli ultimi anni).

    Con l’utilizzo di alimenti a basso indice glicemico, è stata evidenziata una diminuzione del 28% delle lesioni infiammatorie e non-infiammatorie della pelle in casi di acne ed è stato riscontrato un cambiamento delle dimensioni delle ghiandole sebacee.

    Infine il consumo di alimenti a basso indice glicemico prima dell'esercizio fisico può migliorare le prestazioni dell'esercizio stesso in quanto potrebbe consentire un maggiore utilizzo dei grassi, un minore utilizzo di carboidrati e la conservazione delle riserve di glicogeno.

    In caso di Diabete Mellito

    Osservando un recente studio, è stato visto che l'eritritolo può non solo fungere da sostituto del glucosio, ma anche essere un agente utile nel trattamento del Diabete Mellito per aiutare a gestire i livelli di glucosio nel sangue postprandiale in quanto ha un indice glicemico pari a zero. È un dolcificante quindi che non influenza i livelli di glicemia nel sangue e non provoca carie dentali, rendendolo così sicuro anche per i diabetici.

     

    A cura della Dott.ssa Claudia Priante

    Biologa Nutrizionista, esperta in Nutrizione Funzionale, Clinica e Sportiva

     

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